Ho letto che il comune di Lucca ha approvato un regolamento che, di fatto, proibisce ai ristoranti, bar, ecc…del centro storico di somministrare cibo che appartenga a etnie diverse.Non so bene che cosa si intenda per etnie diverse però, leggendo , mi sembra di capire che nel centro storico di Lucca, si potrà mangiare solo cibo italiano, riconducibile alla nostra tradizione …..tra l’altro, nei menù dei ristoranti, dovrà essere presente almeno un piatto tipicamente lucchese. preparato esclusivamente con prodotti comunemente riconosciuti tipici della provincia di Lucca. Questo per ( cito testualmente) ” salvaguardare la tradizione culinaria e la tipicità architettonica, strutturale, storica ,culturale e di arredo….”
Ora, io a Lucca ci capito spesso, in compagnia di amici, e a volte ci piace fermarci a mangiare, dopo aver girellato un po’ per il centro storico che è di una bellezza davvero notevole . E, sinceramente, ci piace mangiare la zuppa di farro o i tordelli lucchesi, la finocchiona toscana., la focaccia con il lardo della garfagnana….. ..insomma cose buonissime e tipiche. Molto tipiche. Non ho mai notato, al centro della città,dentro le mura, una particolare presenza di ristoranti o bar etnici, anche se sicuramente ,da qualche parte, qualcuno venderà anche il kebab,non ho dubbi. Ma non abbastanza da essere particolarmente notato, evidentemente.
Quello che trovo molto stupido è pensare che la tipicità si possa imporre per regolamento. Lucca è piena di ottimi ristoranti che servono ottimo cibo e sinceramente credo che ognuno possa mangiare quello che preferisce. Io ,da quelle parti, preferisco mangiare una bella zuppa di farro, ma..de gustibus…no?……però mi chiedo……….
…………come si fa a pensare che la peculiarità di una città così bella, con la meravigliosa chiesa di San Michele che contiene al suo interno una splendida terracotta smaltata di Andrea della Robbia , col suo Duomo con dentro la tomba di Ilaria del Carretto di Iacopo della Quercia e all’altare una Madonna del Ghirlandaio, col suo Anfiteatro Romano, con le sue mura che formano una cinta alberata intorno alla città, come si fa a pensare che tutta questa bellezza possa svanire davanti a un panino col kebab e la cipolla? come si fa a pensare che l’identità culturale e storica di Lucca, talmente evidente e straordinaria e italiana , italiana nel senso migliore del termine, debba essere difesa, affermata e ribadita da un tordello al sugo?
Come si fa, infine, ad essere così accecati dal razzismo (incominciamo a chiamare le cose con il loro nome, non può farci che bene) da cadere nella stupidità assoluta?
Cos’è questa, una forma occulta di razzismo culinario e gastronomico?