E’ passato qualche giorno…ci ho girato intorno, ho superato lo choc e la mortificazione, schivo quotidianamente l’avvilimento che mi assale, non ne parlo mai se non celiando, ho archiviato il senso di disgusto di quella sera…ma ormai ho ritrovato la voce per dire finalmente quello che penso, dopo che tanti altri l’hanno detto prima e meglio di me.
Quello che è successo in Parlamento l’altra sera ,in Senato, la Camera Alta, merita qualche seria riflessione….Intanto, per prima cosa penso di dover ringraziare il Professore perchè, per tigna, come dice qualcuno, o per rispetto della democrazia, ci ha dato una bella lezione andando in Senato a farsi sbertucciare.Una lezione politica che io non ricordo di aver mai ricevuto. Grazie, Professor Prodi. Lei,che non buca il video,che quando va a sciare ci scandalizza perchè usa una giacca a vento anni ’70,che non urla mai in pubblico, che in mezzo alla tempesta mantiene sempre la compostezza che si addice a un premier, ha affrontato una sconfitta bruciante e annunciata con grande limpidezza.Grazie di aver sopportato in questi 20 mesi la gazzarra dei suoi oppositori ma soprattutto quella dei suoi alleati. Grazie di aver sopportato pazientemente gli insulti di tutti, compresi quelli che avevano votato per il centrosinistra.Alla fine, grazie di essere andato in Senato, perchè tutti imparassimo che le crisi politiche si aprono in Parlamento e non con una conferenza stampa.
Per quanto riguarda gli altri ,che dire? Champagne e mortadella, sapendo che mezza Italia li stava guardando (chissà cosa succede quando non li guarda nessuno),una crisi politica per loro è una festa, il Senato è il luogo giusto per comportarsi così, e i termini usati (faccia di merda, frocio, checca e via insultando) sono proprio degni dei rappresentanti del popolo. Cialtroni, cialtroni, cialtroni. Non esistono parole, è tutto troppo così evidente che si commenta da solo.E adesso la pianto, perchè altrimenti mi avvilisco di nuovo.Non voglio continuare a ricordarmi la vergogna di essere cittadina di questo Paese. Mio malgrado.